La Curva Nord sparisce. “Soldi, solo soldi. Affari sporchi, estorsioni e botte. Per i parcheggi, per le birre, per i panini, per i biglietti rivenduti senza vergogna a cifre da fare impallidire anche i peggiori bagarini – scrive la Gazzetta dello Sport -. L’Inter ha bisogno di ritrovare nella sua curva il vero dodicesimo uomo: pulito e che conosce la storia del club. Così è stato deciso che “Curva Nord Milano” non esisterà più perché, ormai è chiaro, era diventato solo un marchio per fare soldi e farli confluire in un’unica cassa. E poi il materiale con il logo della curva andrà presto venduto per pagare i fornitori. Non sventolerà più nessun vessillo Curva Nord: CN69 è tristemente decaduta a sigla da associazione a delinquere. Sì invece alle bandiere su Giacinto Facchetti, sul Secondo Anello Verde… Da ora in poi i biglietti si compreranno singolarmente e personalmente. E dal 27 ottobre, da Inter-Juve, si esporrà un solo striscione “Dal 1969 uniti, fieri, mai domi”. La parola chiave è: trasparenza. I pullman per le trasferte saranno di nuovo a prezzo di costo “senza creste”. Dall’anno prossimo forse torneranno le bandiere e gli striscioni dei singoli gruppi storici: Boys, Ultras e Viking. C’è la necessità di guardarsi indietro. Perché se ci si guarda in faccia, a ciò che è stato fatto nella storia recente della curva, c’è solo da vergognarsi”.
(FONTE: GAZZETTA DELLO SPORT)
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