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Inter, ora si vince di squadra: la consapevolezza di Lauti e Dimash

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La vittoria contro la Roma ieri sera certifica che l’Inter c’è e non si è lasciata infastidire dal percorso di chi insegue o precede: dopo il rigore al Napoli e ben due gol annullati all’Udinese a San Siro e la Juve che arranca in superiorità numerica contro la Lazio, non era facile scendere in campo senza un po’ di pressione, senza pensare a quale destino gli uomini di Inzaghi sarebbero andati incontro.

I tre punti sono strameritati, soprattutto per come si era messa la partita, con gli infortuni del regista Calhanoglu e di Acerbi nel primo tempo. L’importanza del turco è imprescindibile in mezzo al campo e il rientrante Barella, difatti, ha potuto solo accompagnare il gioco come meglio credeva. E dopo azioni offensive senza risultato, la zampata al 60′ della ripresa è stata una vera e propria liberazione.

LE TESTIMONIANZE DI LAUTI E DIMASH

Queste partite, vinte con sofferenza e un gioco a ritmi blando e spezzettato, senza coinvolgere mai gli esterni e i braccetti, avrebbero dato filo da torcere all’Inter di qualche anno fa, ma ora la consapevolezza è che si vince di squadra, non per bravura tecnico-tattica o per la genialità del singolo (come avviene per molte squadre), ma la vittoria può arrivare comunque, perché il gruppo è affiatato.

Dopo la sosta delle Nazionali e le difficoltà che abbiamo avuto, con due cambi nel primo tempo, oggi si doveva vedere la squadra e si è vista. Dobbiamo continuare su questa strada“. Le parole del capitano Lautaro Martinez, ai microfoni di DAZN nel post gara, non lasciano dubbi: si può vincere anche giocando male, ma l’importante è farlo di squadra.

Anche Di Marco, ormai affermatosi come terzino di fama mondiale, super tifoso dell’Inter prima che suo dipendente, si sofferma sul lato umano, più che tecnico della squadra.

Siamo un gruppo di… (sorride, ndr). Stiamo bene insieme. Questo lo si vede anche in campo; quello che si trasmette nello spogliatoio si vede anche in campo“. Così Federico Di Marco ospite da Gianluca Gazzoli al podcast “Passa dal BSMT.

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Published by
Matteo Tombolini