Giovani, forti e italiani per l’Inter del futuro. Il paradigma marottiano è stato sposato in toto dalla proprietà. È ormai un’evidenza la necessità di svecchiare la rosa perché molti tra i senatori hanno superato la trentina e dietro di loro devono iniziare a crescere gli eredi. Il fatto che Simone Inzaghi proponga un calcio fortemente codificato aiuta Piero Ausilio e Dario Baccin nella programmazione e questo dà – e darà – la possibilità all’Inter di sfruttare in primis le occasioni che può fornire il mercato dei futuri svincolati (non a caso per l’attacco sono già state prese informazioni su Jonathan David). Però – differenza più evidente rispetto agli anni di Suning – avrà un peso determinante l’età dei prescelti e il fatto che siano comunque giocatori in prospettiva (quindi potenzialmente rivendibili).
In tal senso va detto che Oaktree non rinuncerà a investire su giocatori ritenuti strategici per Inzaghi ma pure per favorire il “player trading” che resta una delle strade per ridurre il grande indebitamento del club. Come sottolineato, pure l’italianità è un fattore, perché Marotta è convinto che uno “zoccolo duro” azzurro aiuti a vincere e rafforzi il senso di appartenenza del gruppo. Al momento sono tre i profili seguiti con particolare attenzione dagli 007 nerazzurri, equamente divisi per reparti. In difesa i fari sono puntati su Nicolò Bertola, difensore centrale dello Spezia fresco di esordio con l’Under 21, a centrocampo piace tantissimo Samuele Ricci, play del Torino e pure lui ormai stabilmente nel giro azzurro, mentre in attacco viene seguito Daniel Maldini monitorato recentemente dal vivo proprio dallo stesso Ausilio. A riportarlo è Tuttosport.
Lascia un commento