L’Inter è sempre l’Inter, se vince c’è sempre il “ma” nei titoli dei giornali e se perde viene sempre trovato qualcuno da martirizzare (non martoriare). I gufi parlano prima per poi dire “avete frainteso”. E sì, ormai i nerazzurri li conosciamo bene e i suoi supporters e detrattori ancora di più: nel giro di tre giorni si è passati dall’i(n)sterismo per il pareggio contro la Juventus alle polemiche per la vittoria -sì, vittoria- contro il Venezia.
TUTTI I NON PROBLEMI DELL’INTER
Fin quando si vince, di problemi non ce ne sono. Gli ultimi risultati parlano molto chiaro: vittoria contro la Roma fuori casa (0-1), vittoria contro lo Young Boys in trasferta (0-1), pareggio rocambolesco contro la Juventus (4-4) e infine vittoria con il Venezia (1-0). Tre vittorie e un pareggio. Certo, i difetti ci sono stati, ma l’Inter sta macinando minuti, parecchi, con un centrocampo senza il metronomo e il suo sostituto naturale, senza Acerbi, la guida della difesa e con Lautaro, capitano e guida dell’attacco, opaco. Ma non abbiamo mai perso e abbiamo superato un periodo critico, recuperando adesso sia Calhanoglu che Asllani e probabilmente Acerbi. Ricordando che Buchanan è pronto e Palacios ha già messo in cascina 10 minuti, in caso servisse per far rifiatare Di Marco.
CONTE, MANI AVANTI E PEDALARE, GIUSTO?
L’ex tecnico nerazzurro e attuale partenopeo è solito mettere le mani avanti quando si perde. E soprattutto drammatizzare una situazione che tanto drammatica non è. Primo in classifica dopo 11 giornate e a +1 dall’Inter, seconda in classifica, prossima allo scontro diretto proprio contro i nerazzurri domenica prossima.
L’INTER FA PAURA E SI VEDE
L’Inter si è rifatta sotto e ha già subito l’attacco dei più feroci giornalisti, da Caressa al direttore del Corriere dello Sport, Zazzaroni. Incredibile come un gol annullato giustamente al Venezia abbia scatenato le fantasie dei due, negando anche davanti all’evidenza.