Notte di stelle a San Siro: l’Inter affronta l’Arsenal per la quarta giornata di Champions League. Simone Inzaghi ha sciolti diversi dubbi di formazione, schiedando Bisseck, Darmian, Frattesi e Taremi titolari. Acerbi parte dalla panchina, con De Vrij confermato al centro della difesa. Lautaro pronto alla sua prima dall’inizio in Champions in questa stagione dopo tre panchine di fila. La notizia è il ritorno dal 1′ di Calhanoglu dopo il problema muscolare accusato lo scorso 20 ottobre a Roma. A centrocampo Zielinski vince il ballottaggio con Mkhitaryan.
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard, 6 De Vrij, 31 Bisseck; 2 Dumfries, 16 Frattesi, 20 Calhanoglu, 7 Zielinski, 36 Darmian; 99 Taremi, 10 Lautaro.
A disposizione: 12 Di Gennaro, 13 J. Martinez, 8 Arnautovic, 9 Thuram, 15 Acerbi, 17 Buchanan, 21 Asllani, 22 Mkhitaryan, 23 Barella, 32 Dimarco, 95 Bastoni.
Allenatore: Simone Inzaghi.
ARSENAL (4-3-3): 22 Raya; 4 White, 2 Saliba, 6 Gabriel, 12 Timber; 29 Havertz, 5 Partey, 23 Merino; 7 Saka, 19 Trossard, 11 Martinelli.
A disposizione: 32 Neto, 36 Setford, 8 Ødegaard, 9 Jesus, 15 Kiwior, 17 Zinchenko, 20 Jorginho, 30 Sterling, 37 Butler-Oyedeji, 49 Lewis-Skelly, 53 Nwaneri, 61 Robinson.
Allenatore: Mikel Arteta.
Arbitro: István Kovács (ROM)
Assistenti: Marica, Tunyogi (ROM)
Quarto ufficiale: Feșnic (ROM)
VAR: Dingert (GER)
Assistente VAR: Popa (ROM)
L’Inter è riuscita a conquistare tre punti contro il Venezia, un risultato fondamentale che raddrizza la classifica alla luce della sconfitta del Napoli contro l’Atalanta, preparando il terreno per lo scontro diretto della prossima settimana. Tuttavia, questa vittoria non basta per rassicurare i tifosi in vista dei prossimi impegni contro l’Arsenal e il Napoli di Conte. La partita contro il Venezia ha infatti evidenziato alcuni limiti che l’Inter si porta dietro dall’inizio della stagione.
In novantasette minuti, i nerazzurri hanno mostrato i soliti pregi e difetti: tante occasioni create e poi sprecate, una fase difensiva a tratti imprecisa, un’intensità che va e viene e difficoltà nella gestione della partita, soprattutto quando si tratta di chiuderla e controllare il ritmo. Questi problemi mettono in evidenza questioni non solo tattiche ma anche fisiche e mentali, che Inzaghi dovrà affrontare con urgenza.
È vero che il Venezia ha dimostrato ordine e un buon approccio alla gara, ma per una squadra del livello dell’Inter non è accettabile soffrire fino all’ultimo secondo contro un avversario di fascia inferiore, soprattutto considerando le tante occasioni da gol avute e la presenza di tutti i titolari in campo. Invece di rappresentare un’occasione di gestione tranquilla, la gara si è trasformata in una battaglia inaspettata che lascia qualche preoccupazione in vista della trasferta di Londra.
Nonostante la vittoria, resta evidente la necessità di un salto di qualità soprattutto dal punto di vista mentale. Solo così si potranno evitare i cali di concentrazione, le amnesie difensive e gli errori sotto porta. Certo, ci sono anche buone notizie: Lautaro è tornato al gol a San Siro, Calhanoglu ha fatto sentire il suo peso nei minuti in cui è sceso in campo, e Acerbi è pronto per la Champions. Ma Inzaghi dovrà affrontare questi temi a fondo nei prossimi giorni per preparare la squadra alla battaglia contro l’Arsenal e al confronto decisivo col Napoli. Più che mai serviranno determinazione, forza fisica, precisione tecnica e disciplina tattica.