“Cosa sarebbe successo se il tiro dal dischetto di Çalhanoglu fosse finito in fondo alla rete, invece che sulla base del palo?”. Se lo domanda La Repubblica, che sottolinea: “E perché un episodio così borderline si è verificato proprio nella sfida al vertice contro l’Inter di Beppe Marotta, il formidabile mentore del suo ciclo d’oro alla Juve? Eccoli i retropensieri che hanno riempito di inquietudine pure il day after di Antonio Conte: dopo il pareggio di domenica sera a San Siro non ha chiuso occhio e si è tormentato senza trovare pace fino a notte fonda, anche se il suo Napoli ha conservato lo stesso il primato solitario in classifica”.
“L’esplosione di Conte a San Siro non è stata dunque estemporanea e ha fatto solo divampare strategicamente l’incendio, che ha smesso di covare sotto la cenere. In una piazza come Napoli anche di più, visto che per i tifosi azzurri la cultura del sospetto nelle sfide contro Juve, Inter e Milan è una regola storica e non l’eccezione”.
Solo su 'sto social di subumani del cazzo non è rigore. Ormai siete talmente ossessionati e avvelenati che vedete il complotto ovunque.
Per quanto riguarda Conte: sa benissimo anche lui che questo è rigore SPAPPOLATO; ha fatto il cinema solo per nascondere l'umiliazione in campo pic.twitter.com/dtnrjHbAve
— Il Cinico (@Cinico_) November 11, 2024
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