Tra i punti centrali della nuova politica economica di Oaktree per l’Inter spicca la necessità di ridurre progressivamente il monte ingaggi, attualmente pari a 143,2 milioni di euro lordi (86,5 milioni netti). La proprietà ha indicato alla dirigenza nerazzurra l’obiettivo di abbassare sensibilmente questa cifra nel tempo. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport, che sottolinea come l’Inter, per gli stipendi della rosa, spenda più rispetto alle altre big della Serie A: Napoli (83 milioni), Juventus (108,4) e Milan (104,2).
Oaktree, la linea
La domanda chiave posta dal quotidiano milanese è: “Come potranno i dirigenti definire i nuovi limiti di spesa per gli stipendi imposti dalla proprietà?” La risposta sembra risiedere nella scelta dei profili da acquisire nelle prossime sessioni di mercato. Un esempio di questa strategia è rappresentato dagli acquisti recenti del portiere Josep Martinez (26 anni) e del difensore Tomas Palacios (21 anni), costati complessivamente 20 milioni di euro (escludendo i bonus), con ingaggi moderati. Una linea già adottata con gli investimenti su giovani come Tajon Buchanan e Yann Bisseck, nonché con l’ingaggio a parametro zero di giocatori del calibro di Calhanoglu, Mkhitaryan, Thuram, Zielinski e Taremi.
La strategia non si limita ai giovani: secondo La Gazzetta dello Sport, il lavoro di Piero Ausilio e del suo team sarà orientato anche verso calciatori esperti e già affermati, purché le loro richieste salariali siano in linea con la politica economica del club. Un’altra opzione è rappresentata da giocatori svincolati, accessibili alle attuali risorse finanziarie. Tuttavia, la mancata proroga del Decreto Crescita complica ulteriormente i piani di contenimento dei costi. Per ora, la cessione di un big con uno stipendio elevato non sembra essere una strada percorribile, segno che la dirigenza dovrà lavorare con attenzione per coniugare competitività sportiva e sostenibilità economica.
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