Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta sul post Fiorentina – Inter, rinviata per il malore di Bove.
“I dirigenti della Fiorentina sono in ospedale, ho parlato con loro poco fa. Sono qui per dare la vicinanza dell’Inter ma credo di tutto il mondo calcistico alla famiglia e alla Fiorentina. Siamo una comunità, è normale prendere la decisione di sospendere la partita. Siamo stati tutti emotivamente coinvolti. Speriamo che il fatto non sia gravissimo, sarà la Fiorentina stessa che comunicherà la situazione. Volevo solo portare il mio pensiero e quello di tutti i giocatori dell’Inter”.
Beppe Marotta, presidente dell’Inter, non accetta l’idea di un ciclo nerazzurro in declino. Intervenuto al Castello Sforzesco di Milano al Book City durante la presentazione del libro di Beppe Severgnini, ha dichiarato: “Dobbiamo ancora toglierci degli sfizi: Istanbul insegna…”. Un chiaro messaggio di ambizione per il futuro, rivolto ai tifosi e all’ambiente interista.
Il discorso si è poi spostato sul tema dello stadio. Marotta ha evidenziato progressi significativi nei dialoghi con il Comune: “Il sindaco sta lavorando bene, sono fiducioso. Lo stadio è una seconda casa, dove vivere la propria passione tutta la settimana, anche attraverso eventi culturali”.
Tuttavia, il dirigente ha puntato il dito contro la burocrazia italiana, definendola un ostacolo cronico: “Rallenta ogni iniziativa e fa scappare gli investitori. È un problema nazionale. Servirebbe un intervento del Ministero delle Infrastrutture per snellire il processo”.
Parlando di ambizioni sportive, Marotta non ha nascosto la determinazione dell’Inter: “Non dobbiamo accontentarci di lottare per i primi quattro posti. Dobbiamo puntare a vincere, sempre. Poi si può anche fallire, ma l’obiettivo deve essere la vittoria”. Un messaggio chiaro e deciso, che ribadisce l’impegno dell’Inter a restare protagonista dentro e fuori dal campo.