La sconfitta dell’Inter contro il Bayer Leverkusen in Champions League non è passata inosservata e ha suscitato numerose critiche. Tra queste, quella di Stefano Agresti, giornalista della Gazzetta dello Sport. In un commento pungente, Agresti non ha risparmiato giudizi negativi sull’approccio tattico e sulle scelte del tecnico nerazzurro, Simone Inzaghi.
“L’Inter ha preferito guardarsi le spalle in casa dei campioni di Germania”, ha esordito Agresti, sottolineando come la squadra abbia adottato una strategia eccessivamente difensiva. Una decisione che si è rivelata fatale nel finale, quando i nerazzurri, ormai vicini al pareggio, hanno subito il gol decisivo all’ultimo minuto. La rete non solo ha sancito la sconfitta, ma ha anche compromesso il tentativo dell’Inter di stabilire un record di imbattibilità nella fase a gironi della Champions League. Nessuna squadra, infatti, è mai riuscita a concludere le prime sei gare senza subire reti.
“La delusione è grande, però i nerazzurri se la sono un po’ cercata,” ha proseguito il giornalista. Agresti ha evidenziato come Inzaghi abbia impostato una partita troppo prudente, affidandosi a una formazione rimaneggiata, con soli quattro titolarissimi in campo – Sommer, Bastoni, Calhanoglu e Thuram. A pesare sulle scelte del tecnico, gli infortuni di Acerbi, Pavard e Dumfries. Ma anche l’intenzione di preservare giocatori chiave come Barella, Dimarco e Lautaro Martinez per la prossima sfida di campionato contro la Lazio.
“Non provate a fregarci con il giochino del ‘sono tutti titolari’: se c’è chi da anni gioca tutte le partite che contano e chi non le gioca mai, i titolari sono i primi e non tutti,” ha ironizzato Agresti, rimarcando la differenza di peso tra i giocatori scelti inizialmente e quelli entrati in corso d’opera.
Agresti ha poi concluso con una riflessione strategica: “Ci sta di perdere, se la giochi così. Forse Inzaghi ha ragione: in Champions poteva anche permettersi una frenata, rimanendo comunque vicino alla vetta della classifica, mentre in campionato perdere terreno è rischioso.”