Denzel Dumfries, esterno dell’Inter, ha ripercorso i momenti chiave della sua carriera in una lunga intervista a La Repubblica. L’olandese è arrivato in nerazzurro nel 2021 per raccogliere l’eredità di Achraf Hakimi. Nonostante le difficoltà iniziali, Dumfries ha saputo affermarsi. «Hakimi è fortissimo, ma non sentivo la pressione. Credo in me stesso e il mister mi ha aiutato a diventare più solido e a conoscere il calcio italiano. Abbiamo un bellissimo rapporto, anche se non posso definirlo un amico: è il mio coach».
Il debutto all’Inter, però, non è stato semplice: «Pensavo di fare qualche foto e stringere mani, invece mi hanno messo subito in campo. Avevo due scarpe sinistre nel borsone e ho dovuto farmi prestare quella destra». Un inizio curioso che non ha compromesso la determinazione del giocatore olandese.
Dumfries ha poi parlato degli obiettivi della squadra, con un occhio particolare alla Champions League: «Non sono mai riuscito a riguardare la finale persa a Istanbul. È stato un momento duro, ma vogliamo un’altra possibilità e faremo di tutto per conquistarla». Il desiderio di tornare a giocare un’altra finale europea si mescola alla voglia di continuare a dominare in campionato: «Il 21° scudetto sarebbe importantissimo, ma capisco Bastoni quando dice che preferirebbe giocare un’altra finale di Champions».
L’olandese ha analizzato anche le prestazioni della squadra tra Serie A e Champions: «In coppa difendiamo meglio ma segniamo meno. Non c’è una spiegazione semplice, però stiamo lavorando per mantenere lo spirito combattivo e fare più gol».
Uno dei punti di forza dell’Inter è il legame tra i giocatori. «Siamo un bel gruppo. Dopo ogni vittoria balliamo ‘Get Get Down’ di Paul Johnson. Questo spirito di squadra è fondamentale per puntare in alto».