Il giornalista Bruno Longhi su X fa il punto sull’Inter all’indomani della sconfitta in Supercoppa col Milan.
“C’è un errore di base quando si giudica l’Inter e si tenta di spiegarne le (rare) sconfitte. Si pensa che abbia la rosa più completa, ed è vero. E che la la squadra sia la più forte: ma lo è solo quando la sua cifra tecnica complessiva non viene impoverita dai cambi. Se andate a rivedere gli 11 che erano in campo nei finali delle partite con Juventus (4-4), Leverkusen (0-1) e nella Supercoppa col Milan (2-3) ve ne renderete conto. Perché Asslani non è Chalanoglu. Taremi non è Thuram, Frattesi non è Barella, Zielinsky non è Mkhitarian, Carlos non è Dimarco, e così via. I calciatori non sono tutti uguali e non incidono alla stessa maniera. Considerazione banale, ma talvolta necessaria per spiegare il motivo per cui la stessa squadra non è sempre la stessa squadra. E può anche perdere o non vincere contro avversari ritenuti inferiori”.
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