Ricordate il “quarto d’ora nerazzurro” dove l’Inter per tante partite ha costruito le sue fortune nei primi 15′ della ripresa, con ben 12 reti segnate in cinque partite? Ebbene, dalla Supercoppa in poi è nei secondi tempi che si crolla. Se bastano due indizi per fare una prova, l’Inter ne ha forniti già più di due. Nel secondo tempo contro il Milan, finale di Supercoppa, l’Inter era crollata, incapace di opporsi al ritorno furioso di una squadra poi definita “giù di condizione fisica” dal suo nuovo allenatore. A Venezia la parte finale della partita è stata una sofferenza. A San Siro contro il Bologna, dopo il 2-2 e soprattutto dopo l’uscita di Lautaro, la squadra di Inzaghi aveva le idee annebbiate, non trovava i riferimenti, non ha avuto alcun un impulso dai giocatori che dovevano provare a mettersi in mostra. Ha lasciato quasi completamente campo e iniziativa alla squadra avversaria.
“Appare un’Inter stanca – scrive sportmediaset.it -. È stato detto mille volte che ha a disposizione una rosa completa ed è vero, ma capitano momenti come questo in cui né i titolarissimi né le prime alternative rendono secondo le aspettative. Sono momenti in cui, ad esempio, farebbe molto comodo qualche magistrale cambio di gioco di Calhanoglu che invece è (ancora) fermo ai box, servirebbe qualche attaccante in grado di segnare qualche gol e invece in area avversaria non ci sono tracce di Arnautovic o Taremi, servirebbe la gestione del pallone quando si fa in vantaggio ma Mkhitaryan non c’è e Zielinski non è la stessa cosa, servirebbero centimetri in difesa per far rifiatare Bastoni ma Acerbi è fermo da tempo. A Riad è arrivata la doppietta di Dumfries, a Venezia l’incursione di Darmian, con il Bologna queste risorse non sono state sufficienti”.
Gennaio è un mese importante nella lotta per lo scudetto, perché il Napoli ha un calendario decisamente più complicato. Il calendario era un assist per Inzaghi, con avversarie come Venezia, Bologna ed Empoli, pensando anche alle due partite decisive per la qualificazione in Champions League. Ma c’è bisogno dell’Inter che tutti noi abbiamo apprezzato.
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