Sarà un rimpianto? Presto per stabilirlo oggi, ma domani chissà… Sebastiano Esposito torna da ex a San Siro, lo stesso stadio in cui trovò all’esordio da titolare il primo centro in Serie A. Quel giorno sembra ormai una vita fa: era il 21 dicembre del 2019, l’Inter di Antonio Conte ospitava l’ultimo Genoa di un Thiago Motta alla prima esperienza in panchina tra i professionisti e già a un passo dall’esonero (che sarebbe poi arrivato proprio dopo quel 4-0 in favore dei nerazzurri), Sebastiano Esposito – 17enne – scartava il regalo di Lukaku (che gli lasciò calciare un rigore conquistato da Gagliardini) ed esultava abbracciando la mamma in tribuna. Gol alla prima da titolare nemmeno diciottenne: sembrava l’inizio della storia di un predestinato, eppure il percorso è stato più tortuoso del previsto…
Poi, l’estate scorsa, per la prima volta l’Inter cede Esposito senza il diritto di recompra. Prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro con l’aggiunta del 20% sulla futura rivendita, ma – in caso di riscatto esercitato – questa volta non c’è possibilità di tornare a Milano. Destinazione Empoli, che coincide (fin qui) con la miglior stagione nella carriera di Esposito. Segna all’esordio in Coppa Italia, è il migliore in campo anche alla prima di campionato contro il Monza, poco dopo arriva il primo gol – a Cagliari, 20 settembre -. Oggi ha già raggiunto quota 9 centri e 2 assist in 18 presenze complessive. I numeri sono quelli di un grande attaccante, che all’Inter – considerando anche le varie alternative ai titolari (Arnautovic, Taremi, Correa…) – avrebbe forse potuto giocarsi quantomeno un posto come vice Thuram. E chissà che San Siro non possa evocare ad Esposito vecchi ricordi positivi…Questa l’analisi fatta dalla Gazzetta dello Sport.
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