L’amaro pareggio nel derby è stato parzialmente addolcito in tarda serata da quello del Napoli, fermata nel recupero dalla Roma di Ranieri. Ma il lunedì nerazzurro potrebbe essere più gioioso se venisse confermato quanto segue: il Napoli rischia 6 punti di penalizzazione in classifica. C’è prima da verificare la sussistenza della notizia (anche se la fonte è autorevole), anche se l’Inter è in grado benissimo di superare in classifica i partenopei senza artefici. Tuttavia lex est lex…
Nello specifico, riportiamo degli stralci estratti dall’articolo dell’avvocato Michele La Francesca dal sito ius101.it:
il Napoli rischierebbe tre punti di penalizzazione per una presunta violazione della clausola compromissoria. Ciò a causa dell’avvenuta presentazione al Tribunale di Milano di un ricorso volto ad ottenere, in via urgente (in forza dell’art. 700 del Codice di procedura civile), la destituzione del neoeletto presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli.
[…] Sempre dalle dichiarazioni di Simonelli, emerge che De Laurentiis ha successivamente rinunciato al ricorso in quanto lo stesso si sarebbe poi reso conto che, anche senza una formale proclamazione, la presidenza viene comunque assunta automaticamente in base al risultato delle elezioni e che quindi, se non avesse ritirato il ricorso, ciò avrebbe portato alla violazione della clausola compromissoria.
[…] è importante chiarire un punto spesso frainteso nei resoconti giornalistici. La presunta violazione di cui si discute non riguarda la clausola compromissoria, ma il cosiddetto “vincolo di giustizia”. Questo principio impone a tutti i soggetti appartenenti alla FIGC (ossia quelli indicati nell’articolo 30 dello Statuto) di utilizzare esclusivamente i rimedi previsti dalla giustizia sportiva per contestare atti e provvedimenti ritenuti lesivi.
A questo proposito, è utile richiamare l’articolo 34 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), che al primo comma stabilisce quanto segue: i soggetti tenuti al rispetto del vincolo di giustizia, qualora mettano in atto comportamenti volti a eluderlo o a violarlo, sono passibili di sanzioni. Queste prevedono, per le società, una penalizzazione di almeno tre punti in classifica, mentre per i dirigenti l’inibizione non inferiore a un anno.
Il terzo comma di tale norma, poi, così dispone: “Nel caso di ricorso all’autorità giudiziaria da parte di società e tesserati avverso provvedimenti federali in materie riservate agli organi di giustizia sportiva o devolute all’arbitrato, si applicano le sanzioni previste dai commi 1 e 2 nella misura del doppio.” Ad avviso di chi scrive, proprio tale terzo comma è quello che trova applicazione nel caso in esame visto che De Laurentiis ha presentato ricorso al Giudice ordinario. Questo comporta che la penalizzazione a cui potrebbe andare incontro il Napoli non sarebbe di tre punti, ma di almeno sei. Allo stesso modo, De Laurentiis rischierebbe non un anno, ma due anni di inibizione. Il ritiro del ricorso, inoltre, non sembra poter escludere la commissione dell’illecito disciplinare.
La palla ora passa al procuratore Chiné, la giustizia, come si suol dire, deve fare il suo corso, con i suoi tempi tecnici. Se fosse veramente così, il Napoli perderebbe, attualmente, il primato della classifica del campionato a discapito dei nerazzurri che, con il recupero di giovedì, in caso di vittoria, agguanterebbero proprio i partenopei.
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