Giuseppe Bergomi, uno dei giocatori più amati e simbolici della storia dell’Inter, ha recentemente rilasciato una lunga intervista a Gazzetta dello Sport, durante la quale ha raccontato del suo rapporto profondo con la squadra nerazzurra e della sua carriera. Sin da giovane, la sua vita fu legata al calcio, ma non senza qualche incertezza. Cresciuto in una famiglia di tifosi milanisti, Bergomi inizialmente fu destinato a vestire la maglia rossonera, ma un infortunio medico lo costrinse a cercare altrove la sua fortuna. Dopo un passaggio alla Settalese, fu l’Inter a credere in lui, un “amore a prima vista” che sarebbe durato tutta la sua carriera.
Un “colpo di fulmine” per l’Inter
Il passaggio all’Inter avvenne quasi per caso, ma Bergomi lo descrive come un vero “colpo di fulmine“. Il giovane difensore iniziò ad allenarsi con la squadra giovanile sotto la guida dell’indimenticato Arcadio Venturi, e ben presto si fece notare per le sue qualità. Il suo primo ricordo della Pinetina, dove si allenava insieme ai campioni della prima squadra, è legato a un episodio che segnerà per sempre la sua carriera: la prima convocazione in prima squadra, che giunse nella stagione 1979-1980.

Amicizie che durano nel tempo
Nel corso degli anni, Bergomi ha legato con numerosi compagni di squadra, ma uno dei rapporti più forti è sicuramente quello con Riccardo Ferri, con il quale è arrivato all’Inter nello stesso periodo. I due, coetanei e amici, hanno condiviso molti momenti dentro e fuori dal campo, rimanendo legati anche dopo la fine della carriera calcistica.
I presidenti e i momenti difficili
L’intervista tocca anche temi più personali, come la figura dei suoi tre presidenti: Fraizzoli, Pellegrini e Moratti. Ognuno di loro ha lasciato un segno nella sua vita, con Moratti che, in particolare, ha avuto il merito di “riaccendere il sogno” di competere con il Milan di Berlusconi. Non mancano, però, anche i momenti difficili: le stagioni sotto la guida di Orrico, quando l’Inter non riuscì a qualificarsi per le coppe, e l’offerta di Trapattoni di passare alla Juventus, che Bergomi rifiutò con fermezza, scegliendo di “rimanere fedele alla sua Inter“.
L’amore eterno per l’Inter
Oggi, Bergomi continua a essere un punto di riferimento per la squadra, e nonostante il tempo che passa, il suo legame con l’Inter resta immutato. L’amore per i colori nerazzurri è rimasto intatto, anche di fronte alle critiche sui social e alle polemiche. Come lui stesso afferma, “contano i riscontri con le persone per bene e con la tua azienda che ti riconosce lealtà e professionalità“. Un messaggio che rispecchia il suo spirito e la sua carriera: quella di un uomo e di un calciatore che ha dato tutto per l’Inter.
Le accuse di essere filo-milanista
Giuseppe Bergomi menziona anche di essere accusato sui social di essere “filo-milanista” o addirittura di essere vicino a Juventus. Riferendosi alle critiche ricevute sui social, Bergomi afferma: “Anche Ambrosini, Costacurta e altri hanno lo stesso problema con i leoni da tastiera, ma impari a passarci sopra. Contano i riscontri con le persone per bene e con la tua azienda che ti riconosce lealtà e professionalità.” Questo suggerisce che nonostante le accuse online, lui continua a rimanere fedele ai suoi valori e alla sua professionalità.
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