La Procura Federale della FIGC procede spedita sul cosiddetto “processo ultras”, legato all’inchiesta Doppia Curva, che ha coinvolto ex capi delle curve di Inter e Milan. Gli imputati sul fronte penale sono Marco Ferdico e Andrea Beretta per la curva Nord nerazzurra, Luca Lucci per la curva Sud rossonera e altri 16 ultras, arrestati il 30 settembre. Le accuse mosse dalla DDA di Milano riguardano l’associazione a delinquere, con l’aggravante mafiosa per alcuni tifosi interisti.
Sul piano sportivo, la Procura Federale FIGC, guidata da Giuseppe Chinè, ha aperto un fascicolo il 27 novembre dopo aver ricevuto i documenti dell’inchiesta. Gli atti contano 15mila pagine, comprese le testimonianze di calciatori, dirigenti e responsabili delle tifoserie (SLO). Alcuni, come Calhanoglu, Inzaghi, Zanetti e Calabria, sono stati ascoltati dai magistrati milanesi, mentre altri interrogatori sono stati svolti direttamente dalla FIGC.
Ora il processo sportivo è a una svolta: entro la prima settimana di marzo saranno notificati gli avvisi di chiusura indagine, con 15 giorni per presentare memorie difensive o richiedere un patteggiamento. I deferimenti scatteranno subito dopo e, se non ci saranno patteggiamenti, il processo sportivo si terrà tra aprile e maggio. L’obiettivo è fare chiarezza sui rapporti tra alcuni tesserati di Inter e Milan e le frange più estreme del tifo organizzato.
Il processo sportivo sull’inchiesta Doppia Curva coinvolge Inter e Milan per responsabilità oggettiva, ma non dovrebbero subire sanzioni gravi, salvo deferimenti. Possibile il patteggiamento. I giocatori rischiano squalifiche: Calhanoglu e Calabria hanno ammesso di aver incontrato capi ultras nonostante i divieti. Il Codice di Giustizia Sportiva vieta ai club di sostenere i gruppi organizzati, prevedendo multe tra 10.000 e 50.000 euro. Inter e Milan si dichiarano serene, in attesa delle contestazioni della FIGC.