Intervenuto in live nella puntata di Cooling Break, Massimo Ciocci, ex attaccante nerazzurro e della Nazionale italiana U-21, ha conversato con Matteo Tombolini e Giuliano Santucci sulla prestazione dell’Inter contro la Juventus, Inzaghi e la sua esperienza all’Inter Academy a Tokyo e allo Jiangsu Suning.
“L’Inter è la squadra più forte, ha sbagliato il derby d’andata e a Firenze, ma contro la Juventus ha avuto tante occasioni. Impressionante il primo tempo e il possesso palla. Giocare così a Torino è clamoroso. Abbiamo lasciato dei punti, ma il campionato è aperto e bello“.
Tutti ad osannare la campagna acquisti di Milan e Juventus, ma con i soldi non si vince. Serve la bravura anche dell’allenatore, che spesso non viene apprezzato dalla stampa.
“Assolutamente. La campagna acquisti è stata giusta ed è l’allenatore a fare la differenza. Inzaghi diverte e fa divertire. Inzaghi è sulla bocca di tutti perché fa parlare. Alla sua Inter non si può dire niente. Diciamo che ci sono dei rosiconi… Da tifoso ed ex giocatore non posso dire nulla, mi sta divertendo molto Inzaghi“.
Riguardo alle dichiarazioni di Mkhitaryan su quanto l’Inter sia forte e per questo a volte entri deconcentrata, cosa ne pensi?
“Ha ragione. Quest’anno sembra che quando attaccano ci sia paura. Poi bisogna tener conto degli infortuni, Acerbi e Calhanoglu e poi giocatori che hanno giocato ogni 3 giorni, come Bastoni. Non è facile tenere alta la concentrazione“.
A febbraio Inzaghi pensava di far rifiatare la squadra, magari con qualche richiamo di preparazione, invece si è ritrovato al tour de force per entrare fra le prime 8 in Champions e la partita contro la Fiorentina da recuperare.
“Mah, può essere, ma bisogna tenere in considerazione altri fattori, oltre alle energie fisiche e mentali che contribuiscono alla vittoria, come i viaggi, gli spostamenti. Giocando ogni tre giorni influiscono molto“.
Reparto attaccanti, c’è delusione per Taremi?
“Taremi è forte, ma non si è ambientato bene. Si vede: passa la palla (a Lautaro in tre occasioni quest’anno, ndr) invece di tirare a porta. Il giocatore ha personalità, ma seguo anche i giovani che l’Inter ha in giro, come Pio Esposito. Auspico che possa ritagliarsi uno spazio in prima squadra, ma servirà un dosaggio importante di minuti, ma con calma. Intanto per la crescita anche allenarsi con i grandi aiuta moltissimo“.
Per quanto riguarda la tua esperienza in Oriente, con l’Inter Academy in Giappone, cosa ci puoi dire?
“Mi ha voluto Marco Monti, con cui ho condiviso l’esperienza all’Inter da giovane: è stato magnifico, tre anni favolosi dal 2013 al 2016. Vi racconto un aneddoto. Ci ha accolto, una volta arrivati a Tokyo, la famiglia Tanaka. Sapete dove? Nella stanza del governo dove di solito accolgono i capi di Stato. Comunque quando giri con il nome dell’Inter è sempre tutto bello ed emozionante“.
E con il Jiangsu Suning? Ha conosciuto il presidente Zhang? Che cos’è successo al calcio cinese?
“No, non l’ho conosciuto. Io sono tornato in Italia nel 2019, poi è scoppiata la pandemia del Covid, magari quello ha influito sulle scelte del governo sugli incentivi al calcio. Ma quando allenavo io (Under 14 dello Jiangsu Suning, ndr) a Nanchino Suning era super presente, ovunque. E si respirava un bel clima in generale per il calcio cinese. Anche nelle scuole era molto praticato. Se ripenso al centro dove ci allenavamo… 10 campi! Strutture pazzesche“.
Massimo, un’ultima domanda: in un’intervista dopo la prima giornata di campionato hai parlato di equilibrio fino alla fine delle partite. Serviranno concentrazione e stimoli per vincere. Pensi che la sfida con il Napoli sia decisiva?
“No, rimango della mia idea. Si deciderà alle ultime battute, contro il Napoli non sarà decisiva. E occhio all’Atalanta… è lì. Ma alla fine vincerà l’Inter, ha la rosa più forte e alla lunga incide“.