Denzel Dumfries, intervistato dal canale ufficiale della Serie A, ha ripercorso la sua carriera in nerazzurro, parlando del suo legame con l’Inter, degli obiettivi raggiunti e delle sfide future.
“Sono alla quarta stagione all’Inter, ma ogni anno è stato bellissimo”, ha dichiarato Dumfries. “Abbiamo vinto tanti titoli insieme e il gruppo è rimasto praticamente lo stesso. Amo Milano, due dei miei bambini sono nati qui, amo i tifosi e tutta la città. Giocare all’Inter è un onore, non posso che essere felice di farlo ogni giorno”.
La seconda stella e il ricordo più bello
Uno degli obiettivi più importanti era la seconda stella, un traguardo che la squadra ha inseguito fin dall’estate scorsa. “Ad agosto ci siamo guardati e detti: ‘Dobbiamo vincere lo scudetto’. Riuscirci è stato fantastico, la festa con i tifosi anche, è il ricordo più bello che ho da quando sono all’Inter”.
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Dumfries ha poi parlato della sua crescita personale: “Da quando sono arrivato all’Inter sono migliorato tanto. Sono arrivato che avevo 24 anni, ora ne ho 29 e mi sento più completo. Capisco cosa ci si aspetta da me, ma voglio continuare a migliorarmi ogni giorno”.
Gol e mentalità in campo
L’esterno olandese ha chiarito il suo approccio al gioco: “Segnare non è fondamentale per me, non sono io che devo fare i gol, gli attaccanti devono farli. Noi dobbiamo fare gli assist, ma ovviamente segnare mi fa piacere. Mi capitano tante occasioni da gol e ho lavorato per concludere meglio. Credo di essere migliorato e voglio continuare così”.
Tra le sue reti, quella che ricorda con più affetto è il suo primo gol con la maglia dell’Inter: “Quello contro la Roma nel mio primo anno qui, è stato un bellissimo momento”.
La rivalità con Theo e la lotta Scudetto
Sulla sua intensità in campo ha spiegato: “Faccia arrabbiata? In realtà a casa o in giro sorrido molto, ma in campo cambio totalmente, è qualcosa di automatico”.
Infine, sulla rivalità con Theo Hernandez: “Ovviamente in campo non ci piacciamo molto, non posso dire che siamo amici fuori, sarebbe una bugia. Ma abbiamo rispetto reciproco. In partita lottiamo per i nostri colori, fuori dal campo non ci sono problemi”.
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