Quante cose sono cambiate dal 10 giugno 2023. La finale di Champions persa dall’Inter contro il Manchester City sembra appartenere a un’altra epoca, eppure sono passati “solo” 628 giorni da quella notte amara per i tifosi nerazzurri. Una serata che ha lasciato cicatrici, soprattutto su Romelu Lukaku, protagonista sfortunato con quell’involontario “salvataggio” sul tiro di Dimarco e il gol divorato nel finale. Poi, l’estate infuocata: il tradimento, le telefonate ignorate e l’addio definitivo tra veleni e polemiche.
Sabato, per la quarta volta, il belga ritroverà l’Inter da ex. Il primo ritorno a San Siro con la maglia della Roma è stato un incubo: fischi assordanti e una prestazione anonima. Nullo anche nelle sfide successive, sia all’Olimpico sia con il Napoli. Insomma, Lukaku si sarà pure chiesto più volte se esultare contro l’Inter, ma visti i precedenti, forse il problema è arrivarci prima.
Con l’Inter fuori dai giochi e la Juventus bloccata su Vlahovic, Lukaku rischiava di restare senza squadra. Alla fine, la Roma gli offre una via d’uscita: stagione discreta, 21 gol in 47 partite, ma quando c’è l’Inter, la storia è sempre la stessa. Fischi, marcature asfissianti e prestazioni deludenti. Nemmeno il passaggio al Napoli ha cambiato il copione: contro i nerazzurri il belga non incide. Ora, nel periodo più difficile della stagione partenopea, Lukaku si ritrova di nuovo faccia a faccia con il suo passato.