A una settimana dal suo arrivo sulla panchina del Feyenoord, Robin Van Persie ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’andata degli ottavi di Champions League contro l’Inter. L’ex attaccante olandese ha espresso entusiasmo e determinazione per la sfida europea.
“In Eredivisie la situazione è dura, ma in Champions League c’è magia. Ospitare il Bayern in casa, per esempio, è magia. Questa è la magia del De Kuip”, ha dichiarato Van Persie, sottolineando l’importanza dell’atmosfera dello stadio. Per lui sarà la prima esperienza da allenatore nella massima competizione europea: “Non vedo l’ora, sarà la mia prima volta in Champions League come allenatore. I miei giocatori sono in buona forma, sono pronti”.
Sul confronto tra il ruolo da giocatore e quello da allenatore, l’ex attaccante ha ammesso: “È un mondo completamente diverso. Come giocatore, la cosa più importante è mantenersi in forma e fare bene in campo. Come tecnico, invece, devi gestire tutti questi processi contemporaneamente”.
Tra i ricordi legati all’Inter, Van Persie ha rievocato il successo del Feyenoord nel 2002, in cui lui stesso fu protagonista: “Allora la fortuna era dalla nostra parte”. Ha poi ricordato con affetto Stefan De Vrij: “Quando arrivò era un ragazzo molto desideroso di imparare”.
Il tecnico ha anche parlato delle difficoltà dovute agli infortuni, minimizzandone l’impatto sul morale della squadra: “Non ne parliamo nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo pensare a far giocare bene chi c’è. Gli infortuni non saranno affatto una scusa”. Quanto al sostituto dello squalificato Read, ha anticipato una sorpresa: “È stata una sfida trovare un giocatore per sostituirlo. Pensiamo di averlo trovato e sarà una piccola sorpresa”.
Van Persie ha infine riconosciuto le qualità dell’Inter di Simone Inzaghi, avvertendo i suoi sul pericolo delle transizioni rapide: “Penso che avremo un po’ più di possesso, ma questo non significa necessariamente che creeremo più occasioni. La forza dell’Inter sta in quei momenti. Loro sembrano essere dovunque: è una forza, ma può anche essere una debolezza”.
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