Una dozzina di calciatori è finita sotto inchiesta a Milano, accusata di aver preso parte a un giro di scommesse clandestine, che non riguarderebbe partite di calcio. Tra i nomi coinvolti nell’inchiesta figurano giocatori di spicco come Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Weston McKennie, l’ex Inter Raoul Bellanova, Angel Di Maria e Nicolò Zaniolo. Le indagini, che si concentrano su attività di scommesse illecite, non sembrano riguardare direttamente il calcio giocato, ma il coinvolgimento di questi calciatori in un giro di scommesse clandestine solleva preoccupazioni sul mondo delle scommesse e delle influenze esterne nel calcio professionistico. La situazione è ancora in fase di approfondimento, con gli indagati che rischiano sanzioni disciplinari e legali.
CHI SONO GLI SPORTIVI INDAGATI
Oltre a Tonali e Fagioli, gli atleti coinvolti nella vicenda, secondo il Corriere della Sera, sarebbero il difensore del Milan Alessandro Florenzi (nazionale nel vittorioso Europeo 2021), l’allora attaccante della Roma Nicolò Zaniolo (oggi Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il compagno centrocampista americano Weston McKennie, gli ex juventini argentini campioni del mondo Leandro Paredes (oggi alla Roma) e Angel Di Maria (oggi al Benfica), il difensore della nazionale e dell’Atalanta (all’epoca all’Inter e al Torino) Raoul Bellanova, il centrocampista della nazionale e del Torino (all’epoca all’Empoli) Samuele Ricci, l’attaccante del Padova (all’epoca alla Cremonese) Cristian Buonaiuto, l’attaccante di Lazio ed Empoli (oggi al Parma) Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante, e un’altra decina di non sportivi.
COSA RISCHIANO GLI SPORTIVI INDAGATI
Giocare su siti di scommesse illegali in Italia è un reato a prescindere dal fatto che chi lo commetta sia uno sportivo. In più, se confermato, anche spingere altre persone a giocare su queste piattaforme e aiutarle a “entrare nel giro” a fronte di una remunerazione dei proprietari dei siti costituisce un illecito. La pena per le ipotesi di reato formulate relativamente a Fagioli e Tonali sarebbe di 3 mesi di reclusione e 500 euro di multa. Per gli altri calciatori, le accuse si limitano all’aver preso parte a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare a tavoli di poker “privati” a cui si poteva accedere soltanto con una password. Per questo reato la contravvenzione può essere sanata con una oblazione, ovvero pagando la metà dell’ammenda massima prevista, quindi 250 euro.
Più complesso invece il discorso nell’ambito sportivo: se dimostrato che i calciatori hanno giocato soltanto a poker e non hanno scommesso su eventi sportivi (in particolare su partite di calcio), il caso potrebbe risolversi senza alcun tipo di squalifica. Per questo la Procura della Figc sta passando al vaglio le carte dell’inchiesta per capire nel dettaglio l’attività dei calciatori su queste piattaforme illegali. Per quanto riguarda Tonali e Fagioli invece, a livello sportivo, incapperebbero in un ulteriore stop solo nel caso in cui emergessero nuovi reati rispetto a quelli per cui hanno già scontato la squalifica.
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