«Se potessi scegliere una delle esibizioni più emozionanti della mia carriera, sceglierei Barcellona 2010». José Mourinho, in uno speciale BBC dedicato ai vincitori della Champions League, torna sulla semifinale di ritorno al Camp Nou, quella che ogni interista conserva come un patrimonio personale.
«Giocare in dieci contro il Barcellona è diventato epico. Ci vogliono degli eroi. Ci siamo difesi con il cuore, con l’anima. È stata la sconfitta più bella della mia carriera», ha raccontato lo Special One, ricordando quel 1-0 subito che, dopo il 3-1 dell’andata, proiettò l’Inter in finale a Madrid.
Mourinho parla di «una lezione che mi ha accompagnato per tutta la carriera» e sottolinea quanto la forza del gruppo sia fondamentale per arrivare in fondo: «I vincitori della Champions League sono sempre squadre. Solo le squadre complete ci riescono».
E poi c’è l’episodio simbolo di quella notte. La fuga, lo scatto verso l’autobus per non lasciarsi travolgere da un’emozione troppo grande: «Se fossi tornato a San Siro, se fossi salito sul Duomo con quella gente, non sarei andato al Real Madrid. Dovevo scappare».
Infine, un concetto che per i tifosi nerazzurri è inciso nella pietra: «Chi era l’allenatore del Porto nel 2004 e dell’Inter nel 2010? Mourinho. Lo sanno tutti».
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