L’Inter continua a lottare: un orgoglio, ma serve progettualità per non essere una meteora
In un calcio europeo dominato da club che viaggiano a mille milioni di euro di fatturato, l’Inter si ritrova ancora una volta, a fine aprile 2024, a lottare su tutti i fronti: Campionato, Coppa Italia e Champions League. Un’impresa che va riconosciuta ed elogiata, nonostante le recenti battute d’arresto.
Le due sconfitte consecutive contro Bologna e Roma hanno complicato il cammino in Serie A, e l’eliminazione dalla Coppa Italia nel derby contro il Milan ha inevitabilmente lasciato l’amaro in bocca. Eppure, in Champions, l’Inter è ancora viva, pronta a giocarsela contro il Barcellona. Questo testimonia una cosa fondamentale: la mentalità è cambiata.
Da quattro anni, sotto la guida di Simone Inzaghi, l’Inter ha saputo costruire una squadra capace di sfidare i grandi club europei, pur senza avere un fatturato da top club mondiale.
Nel 2009-10, l’Inter fatturava circa 225 milioni di euro; oggi è salita a 473,2 milioni di euro — più che raddoppiando i propri ricavi — ma è ancora distante dai giganti come Real Madrid (1.073 milioni), Manchester City (854 milioni) o Bayern Monaco (765 milioni).
Grafico della crescita percentuale ricavi (2009-10 vs 2023-24):

Grafico del confronto ricavi assoluti:

Un cambio di rotta necessario
L’Inter, negli ultimi anni, ha scelto con decisione di puntare sulla Champions, abbandonando quel “provincialismo” che — da Conte in poi — l’aveva portata a focalizzarsi su Serie A e Coppa Italia, trascurando l’Europa.
Il cambio di mentalità era ed è fondamentale. Non solo per il prestigio, ma anche per ragioni economiche: un buon percorso in Champions può garantire introiti extra che sono vitali per chi non può contare su ricavi stratosferici.
In passato, come ricordato giustamente, il Triplete con Mourinho fu l’apice, ma dopo di esso iniziò la lunga e triste “Banter Era”, fatta di anni nell’anonimato.
Il rischio oggi è simile: senza una struttura economica solida e sostenibile, si rischia di vivere un altro ciclo breve, bruciare tutto e poi scomparire di nuovo.
Ricavi: la chiave per restare competitivi
Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco: questi club lottano per ogni trofeo ogni anno perché possono farlo.
Hanno risorse che permettono loro di:
- programmare a lungo termine,
- comprare (e mantenere) top player,
- assorbire eventuali errori di mercato senza crollare.
L’Inter invece, ad oggi, non può ancora permetterselo: vive più di operazioni intelligenti, cessioni mirate e gode dei buonissimi risultati sportivi di Simone Inzaghi che, nonostante non abbia beneficiato di libertà sul mercato, ha restituito una rosa competitiva.
Dunque, per non essere una meteora, l’Inter deve:
- incrementare i ricavi in modo costante,
- rafforzare la struttura societaria,
- costruire un progetto tecnico con continuità.
I primi passi sono stati fatti: oggi siamo competitivi in Europa, oggi ci sediamo al tavolo dei grandi.
Ma dobbiamo restarci. La storia dell’Inter ci insegna che non possiamo accontentarci di qualche lampo.
Dobbiamo puntare a essere protagonisti ogni stagione, come i veri grandi club del continente.
Lascia un commento